Mercoledì 6 luglio 2022 si sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto provinciale per il personale insegnante della scuola statale altoatesina.
L’incontro ha avuto carattere interlocutorio, ma si evidenziano sin d’ora numerosi elementi di preoccupazione.
La somma stanziata dalla politica è largamente insufficiente: 20 milioni di euro non bastano né a recuperare le differenze createsi con i provinciali nel triennio 2019-21, né a fermare il crescente divario stipendiale tra le due categorie.
Il tema del risveglio dell’inflazione, con le sue drammatiche conseguenze sul potere d'acquisto degli stipendi, è stato intenzionalmente tenuto fuori del tavolo.
Su questi temi, per noi cruciali, ci propongono un rinvio a future contrattazioni condizionate a ulteriori tranches di finanziamento provinciale ancora tutte da definire.
Con l’argomento che altrimenti si rischierebbe di perderlo, ci propongono di utilizzare lo stanziamento di 20 milioni di euro per aumentare con un contratto-stralcio il Compenso individuale accessorio. Dal punto di vista economico offrono molto meno di quanto promessoci nel Protocollo d’Intesa siglato con la Provincia il 4 maggio 2021, ma in cambio chiedono da subito modifiche normative su temi impegnativi, in particolare:
- flessibilizzazione dell’orario di lezione sino a 28 ore settimanali;
- flessibilizzazione dei premi di produttività con eliminazione del tetto massimo;
- riforme ancora da precisare sulla condizione giuridica degli insegnanti distaccati presso l’Amministrazione.
Abbiamo espresso il nostro disappunto per questo modo di procedere, abbiamo sottolineato che l’orario di lavoro è un tema delicatissimo dal punto di vista della qualità del servizio, della qualità di vita e del numero di posti di lavoro e abbiamo chiesto alla controparte di mostrarci almeno delle proposte scritte.