(1.9.2025) Da quando, nel 1998, la scuola statale fu affidata all'amministrazione della Provincia, il raggiungimento di una sostanziale parificazione degli stipendi dei docenti delle scuole a carattere statale e delle scuole provinciali è stato un caposaldo della politica salariale provinciale.
Nel corso degli anni ci siamo progressivamente allontanati da questo ideale.
In un protocollo d’intesa dell’ormai lontano 4 maggio 2021 i tre assessori alla scuola della Giunta Kompatscher, due dei quali (Achammer e Alfreider) ancora in carica, promettevano di tornare alla parità stipendiale, ma la promessa è rimasta inattuata.
Nei grafici sottostanti confrontiamo lo sviluppo stipendiale dei docenti provinciali e statali, dotati di laurea e di patentino di bilinguismo C1 (ex “A”). Le retribuzioni del personale insegnante delle scuole dell’infanzia sono messe a confronto con quelle dei docenti delle scuole primarie, le retribuzioni nella scuola professionale provinciale con quelle delle superiori a carattere statale.
La progressione di carriera del docente provinciale si sviluppa con scatti di anzianità biennali, quella dell’insegnante statale con “gradoni” più radi (aumenti dell’indennità provinciale al 3° e al 9° anno e aumenti dello stipendio base al 9°, 15°, 21°, 28°, 35° anno).
Lo stipendio del docente della Formazione professionale supererà quello del collega statale per 34 anni su 40. In quarant’anni di servizio il docente delle superiori statali avrà guadagnato 48.800 € in meno del collega della Formazione professionale provinciale. Ancor più pesante (oltre 100.000 euro) il divario a carico del personale insegnante laureato delle scuole primarie.
Tre le cause di questa sperequazione:
• La prima è responsabilità della Provincia autonoma, che dal 2020 riconosce agli insegnanti provinciali una “Retribuzione professionale docente” (RPD BZ) di 2.640 € annui a fronte dei 1.944 € della “Retribuzione professionale provinciale” (RPP) riconosciuta ai docenti statali, peraltro solo a partire dal 2022.
• La seconda è responsabilità dello Stato: il divario è più sensibile nei primi anni di carriera, e questo è dovuto all’abolizione dello scatto stipendiale statale del 3° anno (2011).
• La terza dipende dai diversi sistemi di avanzamento: dopo il 35° anno di servizio lo stipendio dei docenti statali resta fermo, quello dei provinciali continua a crescere.
Esiste, infine, anche una ulteriore ragione di sperequazione, non evidenziata dai grafici: l’abolizione per legge dell’anzianità statale relativa al 2013. Gli insegnanti statali allora in servizio otterranno tutti gli avanzamenti dello stipendio base con un anno di ritardo rispetto alla tabella.