Le assemblee generali provinciali della Cgil/Agb Funzione Pubblica e della Flc, sindacato della scuola statale, hanno deciso di non sottoscrivere la “lettera d’intenti” proposta martedì 15 aprile ai sindacati dall’Agenzia provinciale per le contrattazioni.
Si tratta di un documento che non ha precedenti nel passato, spiegano i due segretari Angelika Hofer (Fp/Cgil) e Stefano Barbacetto (Flc/Cgil). Solitamente la Provincia stanziava una somma per la contrattazione, quindi le parti discutevano come utilizzarla. Stavolta, invece, la parte pubblica condiziona parte del finanziamento, da reperire in futuro, alla preliminare accettazione di certe sue richieste: un modo di procedere che la Cgil/Agb considera “limitante”.
Pur apprezzando alcuni aspetti della proposta (come gli annunciati, futuri adeguamenti strutturali) la Cgil/Agb giudica la somma promessa insufficiente a recuperare l’inflazione subìta nel triennio 2022/24. Secondo i calcoli della Cgil/Agb, con l’insieme degli arretrati previsti i dipendenti pubblici otterrebbero da 3.000 a 7.000 euro lordi in meno di quanto perduto a causa dell’inflazione; gli insegnanti statali otterrebbero da 3.000 a 10.000 euro lordi in meno.
Le due categorie Cgil/Agb criticano inoltre una controversa proposta della “lettera d’intenti”: l’“Alto Adige Pass” gratis per tutti i dipendenti provinciali e della scuola, e solo per loro. Se si tratta di una misura ecologica, affermano, l’abbonamento dei mezzi pubblici va offerto a tutti i lavoratori; se invece, come sembra, si tratta di un “benefit” aziendale rilasciato “a pioggia”, deve essere chiaro che non è stata la Cgil/Agb a chiedere un privilegio che esclude i dipendenti privati.
Pur contestando il tentativo di “blindare” le trattative attraverso la lettera d’intenti, la Cgil/Agb continuerà a parteciparvi con la controparte e gli altri sindacati, impegnandosi lealmente per mantenere il potere d’acquisto dei lavoratori.